Inaugurata oggi a Wujiang, nei pressi di Shanghai, il primo stabilimento estero della Cms costruzioni meccaniche, società di precisione dell’omonimo gruppo di Marano sul Panaro. L’impianto, ospitato nella zona di sviluppo economico e tecnologico di quella che sta diventando una delle aree più avanzate della Cina orientale, nasce dall’esigenza per l’azienda modenese di venire incontro alla richiesta dei diversi clienti che hanno aperto filiali nella Repubblica Popolare Cinese. “L’apertura di questo impianto – spiega Elena Salda, vicepresidente di Cms e presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Modena – è strategica nella nostra politica di espansione aziendale. Oggi non si può prescindere dalla Cina e, oltre a stare vicino ai nostri clienti storici, non possiamo non guardare a questa importante realtà. Questo impianto aggiunge valore a quello che già facciamo in Italia per tutto il mondo”. All’inaugurazione erano presenti tra gli altri, oltre alle autorità locali, anche il console italiano aggiunto Eugenia Palagi e il responsabile dell’ufficio Ice di Shanghai Claudio Pasqualucci. “Per la Cina – ha ricordato il console Palagi – l’Italia rappresenta il secondo più importante fornitore europeo, dopo la Germania, in campo meccanico. Nel 2012, Italia e Cina hanno scambiato beni per 41.725 miliardi di dollari e di questi 6,7 erano prodotti meccanici, il 32,1% dell’export globale. Come Sistema Italia a Shanghai, ha concluso, non possiamo che sostenere iniziative del genere”. “Aziende subfornitrici come questa – ha detto nel suo intervento Pasqualucci – sono fondamentali per la crescita del nostro Paese perché aiutano le altre aziende a crescere e a svilupparsi. La decisione di aprire una fabbrica qui è sintomo di lungimiranza, per un posizionamento oramai indispensabile”. Artefice e motore di questa nuova apertura, Emilio Cassanelli, general manager dell’azienda in Cina. “La Repubblica Popolare l’anno scorso – spiega il manager – ha esportato meccanica ed elettroncia per il 57,6% del suo export totale, raggiungendo il 29,1% della quota di mercato nei mercati emergenti. E’ una sfida che dovevamo cogliere. Qui continueremo quello che già facciamo bene in Italia, offrendo macchine di precisione e realizzando macchinari nei nostri settori storici come aeronautico e automotive, medicale e farmaceutico, trasporti ferroviari, alimentare e packaging. Contiamo di aprirci anche a nuovi clienti cinesi”.