7 febbraio 2013 · 17:45
La provincia dello Yunnan, nella Cina meridionale, ha deciso che per tre tipi di reato non si potranno più comminare condanne alla “rieducazione attraverso il lavoro”. La notizia è riportata oggi da numerosi organi di stampa cinesi. Non è chiaro se questo significhi l’ abolizione dei cosidetti “laojiao” – i campi nei quali si può essere rinchiusi per alcuni anni su decisione delle autorità di polizia – o se per altri reati si potrà ancora subire quel tipo di punizione amministrativa. Un alto funzionario della provincia ha dichiarato che le persone che stanno scontando condanne rimarranno nei “laojiao” fino al termine della pena. In gennaio un alto dirigente del Partito Comunista Cinese, Meng Jianzhu, ha affermato che la Cina dovrebbe abolire i laojiao. Per farlo, però, è necessaria una decisione dell’ Assemblea Nazionale del Popolo (Npc), il Parlamento cinese, che terrà in marzo la sua sessione annuale. Il “laojiao” non deve essere confuso coi “laogai”, i campi nei quali si scontavano le condanne al lavoro forzato. I “laogai” sono stati formalmente aboliti nel 1997 ma la condanna ai lavori forzati è ancora prevista per una serie di reati.
fonte: ANSA
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