Ci sarebbero ancora margini di discussione per decidere se mantenere o meno il nuovo sistema di istruzione ‘patriottica’ a Hong Kong. Lo ha detto il capo del governo dell’ex colonia, Leung Chun-ying. Parlando alla stampa, Leung ha annunciato che il governo accetterebbe l’ipotesi di ritardare il termine per la partenza del nuovo programma in modo che tutti i punti di vista possano essere discussi e valutati. “Tra il mantenere o l’annullare il programma – ha detto Leung ai media – lo spazio per la negoziazione è molto ampio. Piuttosto io credo che si debba dialogare sugli aspetti del programma che destano ansietà o dubbi”. La settimana scorsa in migliaia sono scesi in strada a Hong Kong per protestare contro quella che ritengono l’ennesima influenza cinese alla loro autonomia. E da qualche giorno un’ottantina di ragazzi del gruppo Scholarism si sono accampati con le tende nel parco Tamar e tre di loro sono in sciopero della fame. Ribadendo la volontà del governo di Hong Kong di dialogare con i manifestanti, Leung ha auspicato che in particolare coloro che hanno perplessità o preoccupazioni sull’argomento possano dire la loro, evidenziando le ragioni per cui sarebbe, a loro giudizio, opportuno cancellare il nuovo programma scolastico. A tal fine l’Alleanza civile contraria al progetto (Civil Alliance Against National Education) è stata invitata a unirsi alla commissione per lo sviluppo e l’arricchimento dell’istruzione morale e nazionale, inviando alcuni suoi rappresentanti, in modo da cooperare in maniera fattiva. Interrogato sul perché non abbia parlato direttamente coi manifestanti, Leung ha detto di non averlo fatto trattandosi di una folla ferma solo sulle proprie posizioni e non propensa al dialogo e all’ascolto dei rispettivi punti di vista. In ogni caso Leung ha ribadito che il governo non ha alcuna intenzione di mandare via i manifestanti dalla zona di Tamar, auspicando che il pubblico non creda a voci del tutto infondate. Dal canto loro, i manifestanti continuano le proteste. In diverse scuole il piano non è stato messo in atto.
Per capo governo Hong Kong, ci sono margini per disutere piano scuole
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