Cantano per le strade di Guangzhou, la ex Canton, ma non per esibire il loro talento o per divertirsi. Diciotto studenti universitari muniti di iPhone e megafoni, lo fanno per diffondere le lamentele della gente. Non è un caso isolato: e’ stato proprio il canto a causare l’arresto di un popolare cantante tibetano, Ugyen Tenzin, accusato di inneggiare alla liberta’ e alla causa tibetana. I diciotto studenti universitari di Guangzhou hanno detto alla stampa locale che la loro non e’ una protesta vera e propria: vogliono soltanto sollevare l’attenzione generale su tematiche importanti, ispirata da internet e dai giornali. Il loro ”Complaints Choir”, coro delle lamentele, e’ nato dopo un incontro quasi casuale. I ragazzi frequentavano tutti una classe di sviluppo della societa’ e della cittadinanza della Sun Yat-Sen University (Sysu) e avevano partecipato ad una discussione sulla societa’ cinese contemporanea. Dopo aver visto un video di una performance di strada di un coro simile di Hong Kong, a sua volta ispirato a esperienze simili di gruppi di Birmingham e di Helsinki, i ragazzi hanno deciso di provarci anche loro fondando la versione del ”Complaints Choir” di Guanzhou. ”Quello che vogliamo con le nostre canzoni – ha detto Zhu, il direttore del coro – e’ dare voce a quella gente che non sa come esprimersi o come farsi ascoltare. Puo’ essere un canale per alleviare i conflitti sociali nella societa’ di oggi”. Tra le loro performance ce n’è anche una ispirata a Wukan, la cittadina di pescatori saltata agli onori delle cronache per le numerose manifestazioni contro l’alienazione forzata delle terre che ha portato alla libera elezione dei rappresentanti locali. Per ora i giovani 18 cantori proseguono nel loro progetto, non senza qualche difficolta’. La loro iniziativa non piace alle autorita’ cinesi che hanno deciso di cancellare la loro seconda sessione canora in calendario il 3 marzo, a causa della concomitanza con le due sessioni parlamentari a Pechino. C’e’ chi si chiede se dureranno o se faranno la fine del cantante tibetano, Ugyen Tenzin, condannato a due anni di carcere. La pubblicazione di un album con canzoni che contengono versi dedicati al Dalai Lama e al premier del governo tibetano in esilio in India, Lobsang Sangay, e’ stata decisiva. La polizia non solo lo ha arrestato (e ora non si sa dove si trovi nè quali siano le sue condizioni, come spesso accade in questi casi) ma le autorita’ stanno cercando anche l’autore dei testi delle sue canzoni. Per questo i genitori dei 18 studenti sono non a caso preoccupati di quello che potrebbe succedere, e alcuni hanno chiesto ai propri figli il perche’ di questa scelta. ”Noi siamo fondamentalmente ottimisti – ha risposto Wang, uno degli studenti del coro – le nostre lamentele sulla societa’ sono la testimonianza del nostro amore per la nostra citta’ ”.
Canto come forma di protesta tra giovani a Canton
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