Rara visita in carcere, la prima da due anni, per l’avvocato dissidente Gao Zhisheng, di cui non si avevano notizie fino allo scorso gennaio quando si è saputo che era di nuovo in prigione. Ne dà notizia Radio Free Asia. Il suocero e il fratello dell’avvocato, secondo quanto ha raccontato la moglie dell’attivista dal suo esilio americano alla radio, hanno incontrato quattro giorni fa Gao per mezz’ora parlando con un telefono attraverso il vetro, nella prigione della contea di Shaya, nella provincia nord occidentale dello Xinjiang. L’avvocato era stato condannato nel 2006 a tre anni di carcere per “istigazione alla sovversione del potere dello Stato” (il reato del quale vengono in genere accusati i dissidenti e i critici del sistema a partito unico), ma la sua pena era stata sospesa per cinque anni durante i quali ha sofferto arresti, sparizioni e torture. Gao, 47 anni, cristiano, era stato uno dei primi avvocati ad impegnarsi sul terreno dei diritti umani difendendo condannati a morte, dissidenti e attivisti dei gruppi religiosi perseguitati dallo Stato cinese, come gli aderenti alla setta del Falun Gong. In questi anni, Gao era rimasto sotto uno stretto controllo di polizia, come succede abitualmente ai dissidenti, anche dopo che hanno scontato la loro pena. Nell’aprile del 2010 si sono perse le sue tracce (ultimo incontro con il fratello) fino a gennaio del 2011 quando è stata pubblicata una sua denuncia. Alla fine di dicembre si è saputo che l’attivista era stato catturato dalla polizia e solo successivamente le autorità hanno informato che era stato incarcerato. Suocero e fratello di Gao hanno detto di aver trovato l’uomo emaciato e pallido, ma non malissimo.
Rara visita in carcere a dissidente Gao Zhisheng
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