8 marzo 2012 · 13:04
La polizia cinese ha la facoltà di non comunicare ai familiari l’ arresto di un cittadino, se è sospettato di “crimini contro lo Stato, terrorismo o di gravi episodi di corruzione”. In tutti gli altri casi, la detenzione dovrà essere notificata alle famiglie entro 24 ore. Lo afferma il nuovo progetto di legge sulla criminalità che verrà presentato nei prossimi giorni all’ Assemblea Nazionale del Popolo, la versione cinese di un parlamento, che in genere si limita a sancire le decisioni già prese dal governo. La nuova legge, il cui testo è stato diffuso oggi, non consente alla polizia di detenere i sospetti in “residenza sorvegliata”, senza rispettare la regola delle 24 ore, come invece prevedeva una precedente versione del testo. “E’ un piccolo passo in avanti”, ha dichiarato all’ ANSA Nicholas Bequelin, ricercatore basato a Hong Kong di Human Rights Watch (Hrw). I gruppi umanitari temevano che, se non fosse stato cambiato il testo della legge, sarebbero risultate legalizzate le “sparizioni” – le detenzioni per lunghi periodi dei dissidenti in prigioni segrete – usate l’ anno scorso contro critici del governo di Pechino come l’ artista Ai Weiwei.
fonte: ANSA
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