Sarebbe stato sottoposto ad una inchiesta da parte della Commissione centrale di disciplina (Ccdi, Central Commission for Discipline Inspection), Wang Lijun, il controverso superpoliziotto cinese in fuga dalla sua citta’ che avrebbe chiesto asilo politico agli Usa nei giorni scorsi. La notizia, apparsa sul settimanale Caixin, e’ stata poi ripresa anche da alcuni media stranieri. Secondo le voci che si rincorrono in rete, il caso di di Wang sarebbe stato affidato al Ccdi, organo che indaga e punisce i casi di corruzione, come mezzo per colpire in realta’ Bo Xilai, segretario del partito di Chongqing e personaggio politico di primo piano nel panorama cinese tanto da essere candidato ad un posto nel comitato centrale del politburo di Pechino. Wang potrebbe cioe’ aver fatto una sorta di accordo con il Ccdi accettando di fornire informazioni segrete su Bo, utili a farlo cadere politicamente, in cambio di un trattamento ”soft” sulla sua posizione. I guai di Wang Lijun sono cominciati lo scorso 2 febbraio quando il governo di Chongqing annuncio’ la destituzione dell’uomo da capo della polizia facendolo diventare vice sindaco con alcune deleghe minori. Trasferito al dipartimento cultura, istruzione e protezione ambientale, dopo qualche giorno Wang si reco’ al consolato americano a Chengdu, dove vi rimase per un giorno intero, per poi andarsene, a quanto dicono anche gli americani ”di sua spontanea volonta”. Tanto e’ pero’ bastato per parlare subito di richiesta di asilo politico. E intanto le speculazioni continuano. Il mistero e’ ancora fitto.
Superpoliziotto indagato da commissione disciplina
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