E’ scontro tra l’Unione europea e la Cina sulla nuova tassa sulle emissioni degli aerei voluta da Bruxelles per combattere il cambiamento climatico: dopo numerosi avvertimenti, Pechino e’ passata alle vie di fatto vietando alle compagnie del paese di pagare la carbon tax, ma la Commissione Ue non e’ affatto disposta a fare ”marcia indietro”. Si infiamma cosi’ una situazione che gia’ vedeva gli Usa, l’India e il Canada contrari alla misura dell’Unione. Lo scorso dicembre la Cina si era dichiarata ”ostile” alla ”decisione unilaterale” dell’Unione europea e oggi l’amministrazione dell’aviazione civile del Paese ha fatto il resto: alle compagnie aeree cinesi ”non e’ permesso pagare la tassa e neanche alzare i prezzi o aggiungere altre tasse in assenza di un permesso governativo”, recita un comunicato pubblicato dall’agenzia Nuova Cina. La reazione di Bruxelles e’ stata immediata: ”Non abbiamo ancora visto alcuna informazione dettagliata (su questo tema) da parte delle autorita’ cinesi…”, ha commentato Isaac Valero Ladron, portavoce del commissario Ue all’Ambiente, Connie Hedegaard. Tuttavia, ha aggiunto, ”…non facciamo marcia indietro rispetto alla nostra legislazione, la legislazione verra’ applicata alle compagnie che operano in Europa”. E poi: ”So che alcuni paesi hanno espresso preoccupazione per il cosiddetto ‘unilateralismo” della misura, ma non penso che possiate trovare alcun partner nel mondo che si e’ battuto piu’ dell’Unione europea per avere un accordo globale – ha sottolineato -. Dopo 20 anni la Ue ha deciso di passare questa legislazione, he deciso di agire, ma siamo disposti ad affrontare questo tema in sede Icao (l’Agenzia internazionale per l’aviazione civile, ndr)”. Valero Ladron ha comunque ricordato che la ”legge prevede una clausola specifica, cioe’ quella delle misure equivalenti”, spiegando che, ”se la Cina vuole essere esonerata da questo sistema, deve prendere misure equivalenti nel Paese”. In caso contrario: ”Noi diciamo alla Cina che questa e’ la nostra legislazione sull’ambiente, che vale per l’Europa. Se la Cina vuole operare in Europa, deve rispettare la legge”. In ogni caso, il portavoce ha riferito che, ”a oggi, tutte le compagnie aeree cinesi hanno rispettato la legislazione e hanno fatto domanda per i permessi gratuiti: quindi la legge viene applicata e rispettata”, almeno per il momento. La legge, che e’ stata confermata lo scorso dicembre anche da una sentenza della Corte di giustizia Ue, prevede una multa di 100 euro per ogni tonnellata di CO2 non coperta dai permessi. Il primo anno, l’85% dei permessi viene distribuito gratuitamente alle compagnie aeree e il restante 15% dovra’ essere acquistato.
fonte: ANSA
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