Il battagliero arcivescovo emerito di Hong Kong, Joseph Zen Ze-Kiun, 79 anni, da decenni uomo simbolo dei cattolici nell’isola e nella Cina continentale ha iniziato uno sciopero della fame a sostegno del diritto dei cattolici di Hong Kong alla libertà di educazione. Lo riferiscono Ucanews e Asianews, dopo che il porporato salesiano ha spiegato le proprie ragioni in una conferenza stampa. Il digiuno durerà almeno tre giorni, per attirare l’attenzione sulla ”ingiusta sentenza della Corte suprema contro la diocesi, che rischia di distruggere l’educazione cattolica nel territorio”. Il 14 ottobre scorso la Corte suprema di Hong Kong ha rigettato il ricorso della diocesi contro la necessità di introdurre nella gestione delle scuole un comitato organizzativo che valuti il singolo progetto educativo. A tale comitato partecipano oltre a genitori e studenti, anche personalità al di fuori del mondo della scuola – precettati dal governo – che rischiano di deviare la proposta educativa delle scuole libere. ”Voglio sottolineare – ha detto Zen – la decisione errata della Corte suprema, una grande ingiustizia verso la Chiesa e il territorio di Hong Kong, che rischia di distruggere il sistema educativo del territorio, considerato uno dei migliori della regione, di alta qualità ed efficienza”. Contro la decisione della Corte suprema si sono espressi anche i responsabili delle comunità anglicane e metodiste, anch’essi preoccupati per l’interferenza del governo (e della Cina) nella proposta educativa cristiana. In concomitanza con lo sciopero della fame del cardinale, alcuni blog hanno diffuso l’ammontare delle donazioni ricevute dal cardinale Zen negli anni: circa 3 milioni di dollari di Hong Kong all’anno (circa 300mila euro). Le donazioni sarebbero state effettuate dal magnate Jimmy Lai, un convertito al cattolicesimo e sostenitore della democrazia a Hong Kong e in Cina. Le rivelazioni – spiega AsiaNews – non accusano nessuno, ma gettano il sospetto che il card. Zen abbia intascato tutti questi soldi per sé o per sostenere il movimento democratico in direzione anti-Cina. In una conferenza stampa il porporato ha risposto di usare i soldi delle donazioni per sostenere borse di studio per studenti cattolici cinesi; aiuto a vescovi ufficiali e sotterranei della Cina; sostegno a diocesi colpite da disastri naturali (tsunami, terremoti, alluvioni); traduzioni in cinese dei documenti e testi teologici della Chiesa “Se li usassi per me – ha detto scherzando ad AsiaNews – mi comprerei anzitutto un auto di lusso e mi metterei un autista. Invece mi tocca usare la mia vecchia macchina e guidarla da solo”.
fonte: ANSA