Chiesa cattolica di Hong Kong contro lezioni nazionaliste

La Chiesa cattolica di Hong Kong critica la nuova riforma della scuola dell’ex colonia britannica in quanto si risolverebbe, per gli studenti, in una specie di “lavaggio del cervello”. Il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, ex capo della chiesa cattolica di Hong Kong, ha chiesto ad insegnanti, studenti e famiglie, di opporsi al piano del governo di introdurre un’agenda di lezioni “sull’educazione nazionale”, tenuti da rappresentanti del partito comunista cinese, in tutte le scuole primarie e secondarie, in quanto questo, a suo dire, potrebbe spingere gli educatori verso un nazionalismo estremo. “L’educazione nazionale – ha detto il cardinale durante un forum tenutosi nell’ufficio dell’istruzione cattolica, così come riportato dalla stampa di Hong Kong – significa appoggio incondizionato al partito comunista? Significa esaltare le regole del partito nella storia?”. Interrogato sul ruolo della chiesa cattolica nel mondo della scuola e sul se la chiesa debba o meno incoraggiare gli insegnanti a mettere in atto la disobbedienza civile contro l’ordine e l’agenda stabilita dal governo, Zen non ha escluso tale possibilità, ma ha detto che i tempi per una tale mossa non “sono ancora giusti”. Il piano di riforma non è stato ancora approvato dal governo. Secondo la proposta, tutte le scuole primarie e secondarie dovrebbero prevedere corsi di istruzione nazionale come materia separata. Il cardinale si è espresso anche contro un piano governativo per obbligare tutte le scuole che beneficiano di aiuti statali di istituire commissioni di gestione che includono genitori, insegnanti e rappresentanti della comunità. Secondo la Chiesa infatti tale proposta, se applicata anche alle sue scuole, potrebbe avere riflessi negativi in termini di autonomia di gestione. “La Chiesa cattolica ha l’obbligo di offrire controlli e contrappesi contro il governo – ha detto Zen – e per sostenere il potere del popolo, ma noi non abbiamo mai abusato di questo potere. Senza questa autonomia, il governo può fare quello che vuole, compreso il lavaggio del cervello dei giovani portando avanti un nazionalismo estremo e sbagliato”. A favore dell’autonomia delle scuole primarie e secondarie e del fatto che il governo non debba forzare l’educazione nazionale anche l’avvocato Cheung Man-Kwong, secondo il quale “se gli insegnanti vogliono, possono resistere alla proposta del governo e decidere cosa insegnare. Il governo non ha alcun potere di interferire sul contenuto delle lezioni in classe, molti insegnanti parlano della repressione del 4 giugno (Tiananmen, ndr) durante le lezioni, anche se non è nei libri di testo”. La Commissione per l’istruzione di Hong Kong non ha commentato direttamente le parole del cardinale Zen, limitandosi ad affermare che tutte le pubbliche opinioni dovrebbero essere tenute in considerazione.

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