Chi è Ai Weiwei, spina nel fianco di Pechino

Ai Weiwei, nato nel 1957, è un architetto e artista cinese celebre in tutto il mondo, tra l’altro padre dello Stadio nazionale delle Olimpiadi cinesi, il Nido d’uccello. Weiwei era stato arrestato il 3 aprile all’aeroporto internazionale di Pechino, mentre stava per partire per Hong Kong per partecipare all’inaugurazione di una mostra delle sue opere. Ai è figlio di Ai Qing, un popolare poeta “rivoluzionario” anche lui vittima di persecuzioni da parte degli estremisti dell’estrema sinistra cinese, è uno dei dissidenti più “scomodi” per il regime di Pechino. La sua opposizione al potere cinese è cominciata gradualmente ed ha raggiunto il punto di non ritorno quando, nel 2008, l’artista si è impegnato al fianco delle vittime del terremoto del Sichuan. Migliaia di terremotati hanno infatti denunciato i costruttori e i loro protettori politici, accusandoli di aver costruito al risparmio e senza rispettare le regole di sicurezza le scuole che, crollando, hanno provocato la morte di migliaia di giovani. Ai Weiwei aveva aiutato le famiglie delle vittime ad organizzare un censimento dei giovani deceduti nel crollo delle scuole e per questo aveva subito pesanti intimidazioni da parte della polizia cinese. Per denunciare la situazione nello Sichuan, nel 2009 l’ installazione ‘Remembering’ dell’artista cinese ha dominato la facciata della Haus der Kunst di Monaco con i suoi 9000 zainetti colorati, simbolo dei tanti bambini morti a causa del sisma. La campagna di Ai Weiwei, le cui comunicazioni su internet sono seguite da migliaia di persone, ha messo in grave difficoltà il governo. Nel 2009 l’artista ha subito dalla polizia del Sichuan un pestaggio che lo ha costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico al cervello. Negli anni seguenti Ai Weiwei si era sempre più allontanato dall'”ortodossia”, spingendosi a criticare aspramente il governo per la condanna a 11 anni di prigione dell’intellettuale Liu Xiaobo, insignito nel 2010 del premio Nobel per la pace. Il 3 aprile scorso l’arresto per “crimini fiscali”, oggi la liberazione per “buona condotta”.

fonte: ANSA

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