Foxconn pensa di chiudere impianti in Cina

Foxconn sta valutando una riorganizzazione delle sue operazioni in Cina che potrebbe portare anche alla chiusura delle sue fabbriche nel Paese. Sono queste le indiscrezioni riportate dalla stampa sull’azienda taiwanese che produce pezzi per Apple, oltre che per Nokia e Siemens, e che negli ultimi mesi è stata al centro di un’ondata di suicidi fra i dipendenti. Dopo che dieci lavoratori si sono tolti la vita nelle sue fabbriche, Foxconn ha aumentato i salari e alzato il livello di sicurezza degli impianti per cercare di arginare la situazione. Tuttavia secondo gli ultimi ‘rumors’ pubblicati da alcuni giornali Foxconn potrebbe aver deciso che la soluzione migliore sia quella di spostare altrove, almeno in parte, le sue operazioni. Secondo BusinessWeek, Foxconn ha sospeso l’assunzione di lavoratori in tutta la Cina per “rivedere l’allocazione delle risorse”. In una recente riunione con gli azionisti, infatti, il presidente Terry Gou aveva preannunciato piani di delocalizzazione di alcune produzioni in fabbriche automatizzate in Vietnam o Taiwan. Secondo The Register, invece, Foxconn sta pensando di chiudere tutte insieme le strutture in Cina. Se questa opzione, secondo altri analisti remota, dovesse verificarsi la società lascerebbe senza lavoro 800 mila persone.

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